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The Polite
Warrior : i Suoi dubbi ed i Suoi perché
Ho atteso il giorno di Capodanno 2008 per
collezionare alcune idee ed alcune riflessioni che
spero
siano sufficientemente messaggere di un progetto, di una
nuova iniziativa. L’umanità ha festeggiato l’arrivo del
Terzo Millennio con grande gioia, con una grande
speranza di progresso. Purtroppo questi 7 anni trascorsi
da quel mitico giorno sono stati caratterizzati da tanti
fatti negativi, da tante preoccupazioni: il terrorismo
internazionale, i disastri naturali, i cambiamenti
meteoclimatici, l’effetto serra, la crisi energetica ed
i precari equilibri socio-economici in molte aree del
Pianeta. Ma ciò che più mi preoccupa, mi rattrista, mi
turba, mi assedia è l’idea che l’inverno dello spirito
sia ormai più che una minaccia per gli uomini del Terzo
Millennio.
Sono preso da tanti dubbi, da tante
incertezze, da tante delusioni, da tante amarezze, da
tante disillusioni ma comunque continuo a coltivare la
speranza che l’uomo possa sempre perseguire un’idea di
futuro migliore, un’idea di progresso, un’idea di
cambiamento, un’idea di emancipazione culturale, un’idea
di libertà, un’idea di riscatto. Questo è il mio stato
d’animo a quasi 50 anni, comunista non calvinista,
operaio nelle aule universitarie e nei laboratori di
ricerca, disseminatore di nozioni scientifiche e di idee
di progresso e non docente, attore e lottatore, mai
spettatore, di una società che rischia il declino.
Per tanto tempo ho creduto che la
politica fosse una pratica nobile, uno strumento per
costruire futuro, progresso, democrazia e civiltà. A 22
anni mi sono iscritto al PCI, da liceale leggevo Paese
Sera, Rinascita e l’Unità, ho pianto a San Giovanni il
13 giugno 1984 ai funerali di Enrico Berlinguer, ho
sperato a San Giovanni l’11 Novembre 1994 in un‘Italia
senza Berlusconi, ma poi nel tempo ho sperimentato e
constatato che la politica è quasi tutta un bluff, un
mercato delle tessere, una fiera di accordi trasversali,
di inciuci legalizzati, di parodie buffe e di parate
ingannevoli.
La chiarezza, la legalità, la coerenza e
l’etica non sono valori per la politica, piuttosto
feticci da invocare alla bisogna in pubbliche
manifestazioni o in comizi celebrativi, ma nei fatti
tali principi sono ritenuti disvalori giacché essi
dividono la persona leale dal mentitore, l’uomo che vive
uniformandosi ai principi di legalità dal delinquente e
dai suoi protettori, l’uomo che agisce con coerenza dal
trasformista, l’uomo probo dallo scaltro senza scrupoli.
Ho sperimentato tutto questo in oltre 27 anni di
attività politica e partitica: che delusione! Ad aprile
07, delegato al Congresso Regionale dei DS, ho proposto
l’adozione di un codice etico per evitare che soggetti
condannati e/o rinviati a giudizio per reati contro la
pubblica amministrazione, per peculato, falso in atto
pubblico, interessi privati nell’esercizio di pubbliche
funzioni o per associazione mafiosa potessero assumere
cariche istituzionali o di direzione politica, per
risolvere o impedire casi di plateale conflitto di
interesse. Il codice etico fu approvato all’umanità, ma,
così come dettano le leggi delle lobby che dominano i
partiti e le istituzioni, nessuno si è mai peritato di
farlo applicare. Eppure ho sollecitato al riguardo il
Segretario Regionale dei DS, i Segretari degli altri
Partiti dell’Ulivo, tanti Parlamentari Regionali e tra
essi l’Onorevole Borsellino, tanti Parlamentari
Nazionali ed Europei. Non è accaduto nulla. Motivi di
opportunità, diciamo meglio di “opportunismo politico”,
hanno impedito di agire o meglio hanno inibito
nell’azione coloro che sui giornali si scagliano contro
il Deputato o il Senatore che incontra esponenti di
primo piano della mafia, magari nell’ ascensore di un
albergo. Pazienza, la politica di questi giorni è un
mestiere per molti, la politica di Platone, praticata da
Sandro Pertini e da Giancarlo Pajetta, era una missione
ed uno strumento di rinascita civile. Ma comunque
occorre guardare avanti, avremo tanto tempo e tante
occasioni per disquisire di politica, ora debbo chiarire
le ragioni per le quali
the polite warrior, il “guerriero
gentiluomo”, ha deciso di lanciare un suo blog
nell’universo senza confini della rete WEB.
The
polite warrior (TPW)
vive in Sicilia, non è soddisfatto della Sicilia di
oggi, è italiano e non apprezza l’Italia di oggi.
Comunque tra il silenzio, l’ignavia, la codardia e le
cene pantagrueliche preferisce pensare, dire, fare, far
sapere, convinto assertore del principio:
“Cambia le cose prima che
le cose Ti cambino” ispirandosi
all’assunto “ …i Tuoi
pensieri, le Tue idee, il Tuo coraggio, le Tue battaglie
e le Tue azioni serviranno a cambiare il mondo”.
The polite warrior
spera di non raccogliere altre delusioni,
comunque egli continua a rimanere un comunista al sole,
molte volte ”solo” e comunque idealista!
Tutto oggi è difficile, complesso,
globalizzato ed incerto. Questa condizione caratterizza
oggi il Mondo, l’Europa, l’Italia, figuriamoci la
Sicilia, la terra del Gattopardo. Da qui vuole partire
TPW per
tentare di trovare energie positive che possano mettere
in dubbio alcuni passaggi del colloquio tra il Principe
di Salina ed il Cavaliere Chevalley di Monterzuolo,
segretario della Prefettura di Girgenti.
Il Principe tenta di spiegare a Chevalley
la specificità dei Siciliani
“In Sicilia non importa far
male o far bene: il peccato che noi siciliani non
perdoniamo mai è semplicemente quello di fare…Il sonno,
caro Chevalley, il sonno è ciò che i Siciliani vogliono,
ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia
pure per portare loro i più bei regali …. le novità ci
attraggono soltanto quando le sentiamo defunte …”.
Il Cavaliere Chevalley tenta di lenire l’amarezza ed il
realismo disarmante del Principe
“ …. il clima si vince, il
ricordo dei cattivi governi si cancella, i Siciliani
vorranno migliorare; se gli uomini onesti si ritirano,
la strada rimarrà libera alla gente senza scrupoli e
senza prospettive, ai Sedàra, e tutto sarà di nuovo come
prima, per altri
secoli”. Il Principe risponde senza
scomporsi “Lei ha ragione
in tutto; si è sbagliato soltanto quando ha detto “ i
Siciliani vorranno migliorare …. I Siciliani non
vorranno mai migliorare per la semplice ragione che
credono di essere perfetti: la loro vanità è
più forte della loro miseria … Noi fummo i
Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno
gli sciacalletti, le iene e tutti quanti Gattopardi,
sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della
terra”.
Ci sono risorse, energie, donne e uomini disposti a
scrivere una storia diversa da quella richiamata da Don
Fabrizio “il Principe di Salina”?
E’ molto difficile cambiare le abitudini
consolidate di un popolo, modificare il malcostume,
allontanare le tentazioni dello stato di inedia/accidia,
rieducare alla cultura della legalità e del lavoro, dei
doveri e non solo dei diritti un popolo che ha nel Suo
DNA la ricerca di un padrone, di un dominus cui affidare
la propria libertà, i propri diritti in cambio di
licenze sul piano dei doveri, di reciprocità ed
illegalità condivise. Per cambiare questo stato di cose
non basta la determinazione, la voglia di fare, occorre
armarsi con la spada e con lo scudo, occorre fare
battaglie senza sacrificare comunque il garbo, lo stile,
ciò che la cultura ci ha dato, senza dimenticare che
“Natura semina scientiae nobis dedit,
scientiam non dedit”.
Tra qualche giorno TPW illustrerà le sezioni del Suo
blog e le relative finalità.
Tutti siete invitati ad inviare i Vs. contributi, TPW
sarà molto felice di pubblicarli e diffonderli.
Terme Vigliatore, 1
Gennaio 2008
The Polite Warrior
che è Adolfo Parmaliana
che si dedica a questo blog
quando il Suo lavoro
ed i Suoi impegni familiari glielo consentono
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